Trattamento mammario conservativo con o senza radioterapia nel carcinoma duttale in situ
La radioterapia adiuvante dopo escissione locale per il carcinoma duttale in situ ha lo scopo di ridurre l’incidenza di ricorrenza locale.
Uno studio ha analizzato il rischio a lungo termine di sviluppare ricorrenza locale e il suo impatto sulla sopravvivenza dopo trattamento locale per carcinoma duttale in situ.
Tra il 1986 e il 1996, 1010 donne con escissione locale completa di carcinoma duttale in situ inferiore a 5 cm sono state assegnate in maniera casuale a nessun ulteriore trattamento ( gruppo escissione locale, n=503 ) o radioterapia ( gruppo escissione locale più radioterapia, n=507 ).
Il tempo mediano di follow-up è stato di 15.8 anni.
La radioterapia ha ridotto il rischio di qualsiasi ricorrenza locale del 48% ( hazard ratio [ HR ], 0.52; P inferiore a 0.001 ).
Il tasso di libertà da ricorrenza locale a 15 anni è stato pari al 69% nel gruppo escissione locale, che è aumentato a 82% in quello escissione locale più radioterapia.
Il tasso libero da ricorrenza locale invasiva a 15 anni è stato pari a 84% nel gruppo escissione locale e 90% in quello escissione locale più radioterapia ( HR=0.61 ).
Le differenze nella ricorrenza locale in entrambi i bracci non hanno portato a differenze nella sopravvivenza specifica per tumore alla mammella ( HR=1.07 ) o nella sopravvivenza generale ( HR=1.02 ).
Pazienti con ricorrenza locale invasiva hanno mostrato una sopravvivenza specifica per cancro al seno ( HR=17.66 ) e una sopravvivenza generale ( HR=5.17 ) significativamente peggiori rispetto a quelle che non erano andate incontro a ricorrenza.
È stato osservato un tasso più basso di mastectomia generale di salvataggio dopo ricorrenza locale nel gruppo escissione locale più radioterapia che in quello escissione locale ( 13% vs 19%, rispettivamente ).
In conclusione, a 15 anni, circa 1 donna su 3 non sottoposta a radioterapia ha sviluppato una ricorrenza locale dopo escissione locale per carcinoma duttale in situ.
La radioterapia ha ridotto questo rischio di un fattore pari a 2.
Benché le donne che hanno sviluppato recidiva invasiva abbiano mostrato una peggiore sopravvivenza, la prognosi a lungo termine è risultata buona e indipendente dal trattamento somministrato. ( Xagena2013 )
Donker M et al, J Clin Oncol 2013; 31: 4054-4059
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